I gatti dei ribelli siriani
Oggi mi sono imbattuta per puro caso, facendo tutt’altra ricerca, in una serie di fotografie dedicate a i gatti dei ribelli siriani, gatti che vengono salvati dalle macerie delle città distrutte dai bombardamenti proprio dagli stessi combattenti e portati poi a vivere con loro.
Proprio di qualche tempo fa è la notizia della distruzione del rifugio di Aleppo in cui un uomo straordinario ospitava e curava i gatti della città distrutta.
Pensare che non ci fosse più nessuno che si prendesse cura di queste creature, che nulla hanno a che fare con la follia umana della guerra, rattristava la mia anima gattofila.
Scoprire che invece i combattenti si prendono cura, nel modo che gli è possibile, di queste anime, mi ha rincuorato.
Il gatto nella cultura islamica è un animale tenuto in alta considerazione poiché molto amato dallo stesso Maometto ( clicca qui per leggere l’articolo “Il gatto nella cultura islamica) e forse per questo i ribelli hanno deciso di prendersene cura, ma il gatto è anche simbolo di libertà e di indipendenza valori che questi ribelli inseguono con tenacia a rischio della loro stessa vita.
I gatti dei ribelli siriani: galleria fotografica
Nelle foto che seguono i gatti vengono ritratti vicino a pistole, bombe e kalashnikov , vicinissimi ai campi di battaglia, con indosso mascherine antigas, ma anche addormentati a fianco dei loro umani, mentre vengono curati o mentre vengono sfamati magari dividendo un misero pasto.
Tutte le immagini sono state reperite sul blog “Fsa Kittens” che però ho notato non viene aggiornato da un po di tempo, così come non esiste più la pagina facebook.
Non possiamo sapere cosa sia successo a queste anime umane e feline, possiamo solo sperare e pregare per loro e per tutti gli innocenti coinvolti in quella terribile follia che è la guerra!
Ecco le foto!
Foto dal blog FSA Kittens.
Articoli collegati:
https://diariodiungattofelv.altervista.org/blog/il-gatto-nella-cultura-islamica/
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