La primavera è tempo di nascite di cuccioli e purtroppo capita frequentemente di trovare gattini appena nati abbandonati, rimasti orfani o rifiutati dalla madre. Per dare a questi gattini la possibilità di sopravvivere è indispensabile prendersene cura nel modo giusto, sostituendosi a mamma gatta in tutto e per tutto senza tralasciare il minimo aspetto: un minimo errore potrebbe costare la vita al piccolo!
Come volontaria mi è capitato molte volte di prendermi cura di gattini neonati e posso dire che è una delle esperienze più belle e gratificanti della vita di una gattara, al contempo è però una delle più dure poiché i gattini così piccoli sono estremamente vulnerabili e la percentuale di morte è elevatissima. Per questo ogni piccolo neonato che sopravvive è un piccolo grande miracolo! In questo articolo vi racconto come operare al meglio per far sì che il miracolo accada!
Nota: questo articolo l’ho scritto basandomi sulla mia esperienza di balia di gattini appena nati ed integrando i consigli che i veterinari mi hanno dato di volta in volta all’insorgere di particolari problematiche. L’articolo ha comunque scopo puramente illustrativo ed informativo, quindi se siete alla prima esperienza con gattini appena nati orfani o abbandonati la prima cosa da fare è correre dal veterinario!!
- Cosa fare quando si trovano gattini appena nati abbandonati
- L’ambiente adatto per i gattini appena nati
- Alimentazione dei gattini neonati
- Come dare il latte ai gattini appena nati
- Stimolazione dei bisognini nei gattini appena nati
- Pesare i gattini
- Controllare la salute dei gattini appena nati
- Sviluppo caratteriale del gattino orfano
Cosa fare quando si trovano gattini appena nati abbandonati
Quando si trova un gattino abbandonato la prima cosa di cui preoccuparsi è scaldarlo. I cuccioli infatti non regolano la temperatura del corpo fino alle due settimane di vita e in questo periodo a tenerli caldi pensa mamma gatta.
Ovviamente se un gattino per un qualsiasi motivo si ritrova senza mamma il pericolo più immediato è l’ipotermia, per questo la prima cosa da fare è scaldarlo avvolgendolo in un panno caldo. Il riscaldamento del piccolo deve avvenire lentamente in quanto un riscaldamento troppo veloce può essere letale.
Gli altri due grossi rischi che corre un gattino neonato sono la disidratazione e la fame, che può portare ad ipoglicemia ed alla morte. Per questo è importante, dopo aver messo al caldo il gattino, capire se è disidratato e se è in ipoglicemia (cioè ha carenza di zuccheri nel sangue).
Se non avete mai avuto a che fare con gattini così piccoli, il mio consiglio è di rivolgervi ad un veterinario. Nel caso in cui il gattino fosse già disidratato ed in ipoglicemia, si può intervenire subito somministrando soluzione glucosata, azione che potrebbe fare la differenza per la sopravvivenza del cucciolo.
Potete anche contattare qualche associazione o volontario locale e sentire se possono occuparsene: più si ha esperienza più alte sono le possibilità per il gattino!
Se non trovate nessuno già esperto che possa occuparsi del gattino, e dovete farlo voi ricordate che i piccoli hanno bisogno della vostra costante presenza almeno per le prime tre settimane, e che dovrete preoccuparvi di:
- garantire al gattino un ambiente adatto (pulito, sicuro e caldo)
- fornire una corretta alimentazione (pasti regolari, anche 12 al giorno)
- effettuare una periodica stimolazione per la minzione e la defecazione
- monitorare le condizioni di salute per poter intervenire tempestivamente.
Vediamo di seguito ognuno di questi punti fondamentali per la corretta cura dei gattini neonati, ma per prima cosa è importante capire l’età dei cuccioli.
Come capire l’età precisa di un gattino
Il veterinario vi saprà dire l’età del gattino ma potete stabilirla facilmente anche da soli:
- nei gattini il cordone ombelicale si stacca in genere attorno al 4° giorno di vita, quindi se un micio lo ha ancora attaccato significa che è nato 1/4 giorni prima.
- i gattini aprono gli occhi tra il 8° ed il 10° giorno di vita, per cui un gattino che non ha più il cordone ombelicale attaccato ed ha ancora gli occhi chiusi ha indicativamente tra i 4 e i 10 giorni.
- se il gattino ha già gli occhi aperti ma non ha ancora alcun dentino ha indicativamente tra i 10 ed i 16 giorni di vita, a partire dal proprio 16° giorno, ed in ogni caso entro il 21°, che i gattini mettono i primi dentini.
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L’ambiente adatto per i gattini appena nati
Il gattino va tenuto in un ambiente che sia sicuro, caldo, pulito e tranquillo.
Poiché i gattini non si muovono granché fino alla terza settimana di vita, potete sistemarli in un trasportino, tale soluzione è perfetta in caso di presenza di altri animali che potrebbero far male ai piccoli. In alternativa possono andare bene anche scatole o cesti.
Qualunque sia la scelta l’importante è posizionare sul fondo copertine e maglioni, meglio se di pile che restano più caldi, avendo estrema cura di cambiarli per mantenere la cuccia sempre ben pulita. I gattini hanno un sistema immunitario ancora in formazione e quindi sono estremamente soggetti alle infezioni!
Per lo stesso motivo è importantissimo lavarsi le mani prima di maneggiare i cuccioli per evitare di trasmettergli infezioni. Ma anche dopo, soprattutto se si hanno altri animali, poiché non possiamo sapere se il piccolo è portatore di qualche virus.
Nota: non mettete mai in contatto altri animali con il gattino fino a che non è esclusa dal veterinario la presenza di malattie infettive!
E’ anche importante mettere la cuccia lontano da correnti d’aria ed in un luogo tranquillo per non disturbare il sonno del gatto. E’ infatti durante il sonno che viene prodotto l’ormone della crescita e che si forma la struttura del sistema nervoso. Per questo motivo è importante non svegliare mai il gattino quando dorme, tanto state certi che quando è l’ora della pappa si farà sentire!!
Curiosità: i neonati dormono circa il 90% del tempo!
Come già detto i gattini non sono in grado di regolare la propria temperatura corporea, per questo nel trasportino (o scatola) dovete sistemare anche una fonte di calore, come per esempio una borsa dell’acqua o una bottiglia in plastica, avendo cura di avvolgerla in un asciugamano e di controllare spesso che la temperatura non scenda sotto i 37,5°.
In commercio esistono anche molti scaldini e tappetini elettrici che permettono di mantenere una temperatura costante. Un’ altra fonte di calore costante può essere la lampada ad infrarossi, in questo caso occorre porre molta attenzione al posizionamento per non rischiare di surriscaldare troppo la cuccia e di conseguenza mettere a rischio i gattini.
Consigliati:
In ogni caso la fonte di calore deve essere posizionata in un angolo della cuccia ed il gattino vi si accosterà per istinto; la cuccia deve essere abbastanza ampia da permettere al gattino di allontanarsi dalla fonte di calore qualora senta troppo caldo.
Il mio consiglio è di apporre nella cuccia un termometro ambientale così da poter monitorare la temperatura con facilità e costantemente.
Ma di che temperatura ambientale ha bisogno un gattino neonato?
La temperatura corporea dei gattini neonati è molto bassa ed aumenta man mano che crescono:
- nei primi sette giorni di vita la temperatura rettale è attorno ai 35°C
- nella seconda e terza settimana sale tra di 36,1 ed i 37,5°C
- nella quarta settimana si assesta sul valore normale per un gatto adulto e cioè tra i 37,7 ed i 38,9°C.
Nota: i gattini rischiano la vita quando la temperatura rettale scende sotto ai 34°C.
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Tenendo conto della temperatura corporea nelle varie fasi, la temperatura della cuccia dovrebbe essere mantenuta tra i 32° ed i 34°C la prima settimana di vita, tra i 28 ed i 30°C dall’8° al 14° giorno di vita e tra i 26 ed i 28°C dal 15° al 28°. Se si tratta di una cucciolata la temperatura può essere leggermente più bassa poiché i gattini si scaldano tra loro.
E’ importante anche evitare di creare un ambiente troppo secco, poiché il rischio di disidratazione del piccolo è in questo caso aumenterebbe, per lo stesso motivo evitate di posizionare la cuccia troppo vicino ad un radiatore o ad una stufa. L’ideale è mantenere un’umidità attorno al 55%-60%.
Dalla terza settimana di vita i cuccioli iniziano a camminare, anche se ancora un po’ goffamente, e ad esplorare e sarà quindi necessario organizzare una sistemazione diversa, come un grande scatolone o una gabbia da degenza. Dopo il primo mese di età, quando il gattino inizierà a muoversi in maniera coordinata, potrete lasciarlo libero in una stanza, ovviamente dopo aver eliminato ogni possibile fonte di pericolo!
Alimentazione dei gattini neonati
I gattini appena nati, e fino alla terza settimana di vita, devono essere nutriti esclusivamente con il latte. La composizione del latte varia da specie a specie e di conseguenza è importante allattare i cuccioli con il latte adatto alle esigenze della loro razza.
Il latte vaccino per esempio è assolutamente inadatto per i gattini poiché contiene una quantità inferiore di grassi e proteine rispetto a quello di mamma gatta e quindi non può fornire al gattino ciò di cui ha bisogno per una corretta crescita. Per l’allattamento dei gattini più indicato rispetto al latte vaccino è il latte di capra che contiene meno lattosio e più proteine e grassi ma anche questo potrebbe portare a carenze.
La soluzione idilliaca sarebbe quindi trovare una gatta che sta già allattando, ma questa soluzione, a meno che non si tratti di gatte che già vivevano assieme, potrebbe portare ad altri problemi di cui parleremo magari in un altro articolo.
Il latte artificiale per gattini
La soluzione ottimale è quindi allattare i gattini con latte artificiale specifico, se ne trovano in vendita di varie marche nei negozi di animali, nelle farmacie ed on line.
Il latte artificiale in polvere va preparato seguendo attentamente le istruzioni riportate sulle confezioni. Per le prime due poppate è opportuno aggiungere un pochino più di acqua rispetto a quanto indicato, per dare ai gattini il tempo di adattarsi e ridurre il rischio di problemi come la diarrea.
In pratica il latte in polvere va aggiunto ad acqua calda, ma non bollente, nelle dosi specificate (ogni confezione contiene un misurino). Il latte preparato può essere conservato in frigorifero fino ad un massimo di 24 ore, ovviamente va riscaldato prima di somministrarlo.
Il latte va infatti dato al gattino ad un temperatura di circa 38 gradi. La temperatura del latte si può misurare con un termometro per alimenti (accuratamente disinfettato) o, come per i bambini, può essere controllata versandosi qualche goccia sul polso.
L’esempio di istruzioni sopra riportato non specifica le dosi giornaliere da somministrare al gattino, infatti ogni gatto è un mondo a se e la dose giornaliera necessaria può variare da gattino a gattino. Per questo, anche nel caso in cui vengono indicate le dosi sulla confezione, personalmente ho sempre seguito le esigenze dei singoli gattini, dando loro il latte ogni qualvolta lo richiedevano senza badare ad orari e dosi.
Indicativamente si può comunque dire che i gattini hanno bisogno di circa 24kcal per 100gr di peso al giorno nelle prime due settimane di vita; un buon latte dovrebbe fornirne circa 1/1,25 kcal per ml. La quantità di latte indicativa è di 5 ml di latte ogni 100 gr di peso.
Alcuni latti artificiali per gattini provati e consigliati:
Frequenza e dose indicativa dei pasti dei gattini appena nati
Ovviamente i micini riescono a mangiare pochissimo latte per volta e di conseguenza il latte va somministrato in piccoli ma frequenti pasti.
In linea di massima le dosi e le tempistiche sono le seguenti:
- 2,5 – 5 ml ogni 2 ore durante il giorno, ogni 2-3 ore la notte durante la prima settimana di vita
- 5 – 10 ml ogni 3 ore durante il giorno, ogni 3 – 4 ore la notte la 2° settimana
- 10 – 15 ml ogni 3-4 ore durante il giorno, ogni 4-5 ore la notte, la tera settimana
- 15 -20 ml ogni 4-5 ore durante il giorno, ogni 6-7 ore la notte la quarta settimana.
Ma ripeto: seguite sempre le esigenze del vostro gattino!!! Come capire le esigenze dei gattini? Semplice: un gattino sazio dorme tranquillo, un gattino che miagola disperato ha fame!
A partire dalla terza settimana di vita si può iniziare a dare del cibo più solido adatto allo svezzamento, diluendolo inizialmente con il latte per andare poi ad aumentarne pian piano quantità e consistenza. Approfondiremo questo argomento in un prossimo articolo dedicato allo svezzamento.
Latte per gattini orfani fatto in casa
In caso di emergenza ed impossibilità di acquistare nell’immediato il latte in polvere specifico per gattini, molte balie, ma anche veterinari, hanno avuto ottimi risultati con una miscela fai da te.
Personalmente non l’ho mai sperimentata, vi riporto comunque la ricetta, ma vi esorto a chiedere il parere del vostro vostro veterinario prima di provarla!
Ricetta prima settimana
- 150 ml latte senza lattosio
- 50 ml yogurt bianco intero
- 20 ml panna
- 1 tuorlo d’uovo
Ricetta a partire dalla seconda settimana
- 150 ml latte senza lattosio
- 40 ml panna
- 1 tuorlo d’uovo
In entrambe le ricette gli ingredienti vanno ovviamente omogenizzati e dati al gattino alla temperatura di circa 38°.
Come dare il latte ai gattini appena nati
Ovviamente i gattini appena nati non sono in grado di leccare il latte da soli ma devono essere alimentati con biberon, siringa o in casi estremi sondino.
Vedremo di seguito nel dettaglio ognuno di questi sistemi di allattamento, ma, qualunque sia il metodo, è importante avere alcune accortezze prima di iniziare ad allattare i piccoli:
- lavarsi le mani prima di iniziare a preparare il latte e utilizzare strumenti sterili (potete far bollire biberon, tettarelle e siringhe prima e dopo l’uso)
- prima d iniziare a somministrare il latte occorre verificare che i gattini siano caldi, non siano cioè in ipotermia. Dare da mangiare ad un gattino quando ha una temperatura troppo bassa può provocare gravissimi problemi, il piccolo non riuscirebbe infatti a digerire. Se sono freddi prima di procedere alla poppata occorre quindi scaldarli avvolgendoli in un panno caldo o ponendoli vicino ad una fonte di calore.
- è opportuno anche verificare che i gattini non siano in ipoglicemia poiché anche in questo caso somministrare il latte può portare a seri problemi. I gattini quando gli si avvicina la mano alla testa reagiscono dando colpetti e muovendo il musino in cerca del capezzolo. Se non reagiscono sono in ipoglicemia e quindi prima di procedere a somministrare il latte occorre dargli 1ml di acqua tiepida e zucchero ogni 15 minuti circa fino a che non torneranno a reagire.
- di vitale importanza è poi posizionare correttamente i cuccioli durante la poppata!
Come posizionare i gattini durante la poppata
I gattini non vanno mai allattati in posizione verticale o a pancia in su poiché in queste posizioni è altissimo il rischio che il latte finisca nei polmoni provocando la morte per soffocamento.
La posizione corretta è a pancia in giù con la testa sollevata a succhiare proprio come se succhiassero il latte dalla mamma. In questa posizione si riduce al minimo il rischio che il latte vada nei polmoni e che il gattino muoia di polmonite ab ingestis.
Una volta posizionato il gattino si può avvicinare il biberon o la siringa, senza ago ovviamente, e aprire la bocca con molta delicatezza per introdurre la tettarella.
Il piccolo potrebbe non succhiare subito poiché il biberon o la siringa sono molto diversi dal capezzolo di mamma gatta, ma occorre insistere e stimolarlo facendo cadere qualche goccia di latte nella bocca.
In genere, una volta che il gattino ha compreso che quello è la nuova fonte di latte, prenderà a succhiare senza più esitazioni. L’importante è evitare di spruzzare il latte in bocca e di forzare il gattino a mangiare di più, ma lasciare che sia il piccolo a gestire la suzione!
Alimentazione dei gattini con biberon
In commercio si trovano appositi biberon per gattini, ve ne sono di varie marche è modelli, la cosa a cui porre attenzione nella scelta è la tettarella che deve essere morbida e piccola.
Di vitale importanza è anche la dimensione del foro. Se troppo grande fuoriesce troppo latte ed il gattino potrebbe soffocare, se troppo piccolo ed esce pochissimo latte il gattino potrebbe rifiutarsi di succhiare.
Potete capire se il foro è giusto capovolgendo il biberon:
- se il latte esce da solo il foro è troppo grande
- se il latte esce premendo il biberon con forza è troppo piccolo
- quando il latte gocciola con una pressione minima del biberon il foro è perfetto!
A forza di utilizzarlo il foro tende ad ingrandirsi e per questo è meglio controllarlo regolarmente e se è il caso sostituire la tettarella.
Durante la poppata abbiate cura di mantenere la tettarella piena di latte, così facendo evitate l’ introduzione di troppa aria nello stomaco del piccolo e gli risparmiate coliche e dolori di pancia.
Personalmente ho utilizzato sempre il biberon per allattare gattini perché è il metodo che ritengo più adatto e più sicuro ed inoltre quello più vicino all’allattamento naturale.
Alimentazione dei gattini con siringa
In caso il gattino non succhi si può alimentarlo utilizzando una siringa, ovviamente senza ago. Io vi consiglio una siringa da insulina che ha il beccuccio più piccolo e di conseguenza fuoriesce meno latte, infatti con le siringhe il rischio è di far uscire troppo latte e soffocare il gattino.
Quando si allatta con la siringa è importante premere delicatamente lo stantuffo in modo da far uscire il latte goccia a goccia e non di getto.
Prima di utilizzare la siringa per allattare vi consiglio di verificarne il corretto funzionamento, soprattutto dello stantuffo, con dell’acqua provando a farla fuoriuscire goccia a goccia.
Una valida alternativa alla siringa è il contagocce.
Alimentazione dei gattini con sondino gastrico
L’alimentazione con il sondino gastrico è un metodo da adottare in casi eccezionali e che deve essere effettuata solo da un veterinario in quanto richiede un’attrezzatura specifica e conoscenza della tecnica. Si utilizza questo tipo di alimentazione nel caso di gattini malati, con scarso riflesso di suzione o che rifiutano gli altri tipi di alimentazione artificiale.
L’alimentazione viene effettuata introducendo il latte nello stomaco attraverso un sondino introdotto dalla bocca del gattino. Si tratta di un operazione estremamente delicata e che per questo può e deve essere effettuata solo da veterinari!
Qualunque sia il metodo che utilizzate per l’allattamento ricordate di far digerire i gattini dopo la poppata. Dovete fare esattamente come i neonati umani: picchiettargli delicatamente il dorso finché non emette l’aria ingurgitata poppando.
Stimolazione dei bisognini nei gattini appena nati
Qualunque modalità di allattamento abbiate adottato, prima e dopo ogni singola poppata, dovete anche stimolare le funzioni fisiologiche del gatto: dovete cioè aiutarlo a fare i bisognini!
Il gattino infatti fino alla 3/4° settimana di vita non è in grado di urinare e defecare da solo poiché non ha ancora sviluppato il riflesso di tali funzioni. La minzione e la defecazione sono quindi stimolate da mamma gatta leccando la zona genitale. Con i gattini orfani o abbandonati siamo noi che dobbiamo provvedere a tale compito!
Si tratta di un operazione molto semplice:
- posizionate il gattino a pancia in su
- inumidite un batuffolo di cotone o anche della carta da cucina con acqua tiepida e passatelo sui genitali del piccolo con delicati movimenti rotatori
- massaggiate contemporaneamente anche il pancino del gattino
- continuate a stimolarlo fino alla completa fuoriuscita di urina e feci .
La stimolazione andrebbe effettuata sia prima che dopo la poppata poiché i gattini si alimentano meglio se hanno l’intestino vuoto. Se però non si liberano prima del pasto non preoccupatevi, procedete con la poppata e stimolateli dopo.
Se la minzione è in genere rapida, la defecazione può invece richiedere molta pazienza. Insistete e non mollate perché è di vitale importanza per il piccolo. Durante la defecazione il piccolo potrebbe miagolare forte perché magari sente fastidio, ma una volta liberato smetterà di “piangere”.
Se dopo molta insistenza il gattino proprio non riesce a defecare non allarmatevi, ma riprovate alla poppata successiva. L’importante è che elimini le feci almeno una o due volte al giorno! Se non succede potete provare a fare un mini clistere con la soluzione a base di di glicerina e camomilla che si trova nei microclismi per i neonati. Non utilizzate la pippetta per neonati, che ha beccuccio troppo grande, ma utilizzate un contagocce o una siringa da insulina. Se neppure in questo modo il gattino espelle le feci rivolgetevi immediatamente al veterinario perché non può assolutamente stare 24 ore senza defecare, sennò rischia la vita!
Durante le operazioni di stimolazione dei bisogni siate estremamente delicate e se notate arrossamenti applicate delle creme lenitive per neonati! Abbiate inoltre estrema cura di pulire ed asciugare i gattini quando avete finito!
Dalla 3° settimana il riflesso si attiva e potremmo insegnare al gattino ad usare la lettiera.
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Pesare i gattini
Per essere certi che tutto proceda nel migliore dei modi dovete pesare il gattino ogni giorno ed annotare il peso così da essere certi che assuma ed assimili il latte e quindi aumenti di peso. Suggerisco di pesare il piccolo alla stessa ora e prima di ogni poppata cosi che il peso non venga falsato dall’assunzione del latte. Poiché i gattini appena nati pesano anche meno di 100gr dovete utilizzare una bilancia da cucina.
Un gattino alla nascita pesa tra gli 80 ed i 100 gr. L’incremento ponderale giornaliero dovrebbe essere tra i 7 ed i 10 gr per la prima settimana e attorno ai 15 gr al giorno dalla seconda settimana.
Un gattino allattato artificialmente non crescerà mai come un gattino allattato da mamma gatta, tuttavia arrivato alle tre settimane dovrebbe aver raggiunto il peso minimo di 200gr, ancora meglio se lo supera. Se il gattino non prende peso o lo perde occorre portarlo immediatamente dal veterinario per valutare le cause e poter intervenire in tempo.
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Controllare la salute dei gattini appena nati
I gattini appena nati sono soggetti a molte problematiche per questo è importante monitorarli attentamente. La prima cosa da fare è, come già detto, portarli da un veterinario appena recuperati per valutare la situazione di partenza.
Una volta a casa dobbiamo porre attenzione alla comparsa di questi problemi:
- pianto continuo: un gattino che sta bene nei primi 14 giorni di vita mangia e dorme, se miagola disperatamente vuol dire che qualcosa non va
- difficoltà o assenza di suzione
- diarrea o costipazione
- difficoltà respiratorie
- temperatura troppo alta o troppo bassa
- improvvisa perdita di appetito
- calo di peso
- starnuti, tosse secrezioni di muco da occhi e naso
- collasso
- tremori muscolari
- perdita di sangue di qualsiasi genere.
Se si verifica una di queste condizioni portate immediatamente il gattino dal veterinario!
Controllate le feci e le urine dei gattini poiché possono dare preziose indicazioni sullo stato generale di salute del piccolo. Le feci dei gattini neonati dovrebbero avere color giallo ocra chiaro ed essere molli ma non liquide. Se sono scure, verdognole e liquide è opportuno cambiare marca di latte e vedere se la situazione migliora.
Le urine dei gattini dovrebbero invece essere giallo chiaro ed inodore, se sono scure ed hanno cattivo odore indicano uno stato di disidratazione. Anche in questo caso è opportuno far visitare il gattino dal veterinario.
Controllo degli occhi
Anche gli occhi del gattino vanno regolarmente controllati poiché si potrebbero sviluppare infezioni da herpes virus o da clamidia. Abbiate quindi cura di tenere sempre puliti gli occhietti e se notate pus e gonfiori portate immediatamente il gattino dal veterinario per il corretto trattamento.
Ipoglicemia
Uno dei pericoli più gravi a cui va incontro un gattino appena nato è l’ipoglicemia, cioè il calo di zuccheri nel sangue, che si manifesta quando un gattino mangia troppo poco. Questa condizione porta a collasso, tremori muscolari e talvolta convulsioni, è una situazione estremamente grave che richiede l’intervento tempestivo del veterinario. L’ipoglicemia è tuttavia facilmente evitabile se si somministrano i pasti al gattino in maniera regolare, senza lasciarlo troppo tempo a digiuno.
Diarrea
Un’ altro grave problema per i gattini piccoli è la diarrea. Le cause sono varie, potrebbe infatti essere dovuta a sovralimentazione, ad un’infezione intestinale, alla presenza di parassiti intestinali, o anche ad un’intolleranza al tipo di latte che si sta usando. Anche in questo caso il veterinario saprà indicarvi come intervenire per risolvere il problema. Solitamente se la causa è la sovralimentazione o un’intolleranza al latte basterà ridurre la quantità o cambiare marca. Nel caso di infezione o parassitosi il veterinario prescriverà la terapia più idonea.
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Antibiotici ed antiparassitari ai gattini appena nati
In merito alla somministrazione di antibiotici ai gattini appena nati vi sono due scuole di pensiero. Alcuni sostengono che, soprattutto se i gattini non hanno preso il colostro dalla madre, somministrando antibiotici in piccolissime quantità si offre loro maggiori chance di sopravvivenza. Altri sostengono che somministrare antibiotici come “sostituto del colostro” sia un grave errore in quanto la somministrazione di antibiotici può portare problemi nello sviluppo della flora intestinale e quindi essere causa di diarrea. Prima di dare antibiotico ai gattini sentite quindi il parere del vostro veterinario di fiducia!
A titolo di cronaca devo dire che, nella mia esperienza personale, gattini appena nati con cui non ho usato antibiotico non ce l’hanno fatta, quelli con cui l’ho usato sono tutti sopravvissuti.
Nei gattini, soprattutto se nati da mamme randagie, è molto comune la presenza di parassiti intestinali e parassiti esterni (pulci per lo più). Essendo i gattini particolarmente vulnerabili non è però il caso di trattarli prima della terza settimana di vita. Chiedete consiglio al veterinario per la scelta del prodotto più adatto.
Nei casi in cui i gattini che accudivo erano particolarmente infestati da pulci ho utilizzato con successo l’olio di neem. Ma anche in questo caso vi esorto a valutare con il veterinario.
Sviluppo caratteriale del gattino orfano
I gattini che crescono senza la mamma vivono ovviamente un’importante mancanza educativa che può portarli a sviluppare problemi psicologici e comportamentali come aggressività, irritabilità o al contrario estrema timidezza e timore, e difficoltà ad accettare animali e persone sconosciute. Tuttavia se in casa sono presenti altri gatti, ed i gattini vi entrano presto in relazione, impareranno da loro le “buone norme di comportamento”.
Al contempo i gattini orfani vivono anche una profonda mancanza sensoriale e per questo le nostre cure ed attenzioni, surrogato di quelle di mamma gatta, sono di fondamentale importanza per il benessere del piccolo. Oltre le manipolazioni indispensabili per la sopravvivenza del cucciolo è importante anche accarezzarlo con dolcezza per rassicuralo. Potrebbe essere utile per rendere l’ambiente più rassicurante utilizzare prodotti a base di feromoni come il Feliway.
Ovviamente non è detto che un gattino allevato a mano abbia difficoltà caratteriali! Per esempio la mia Tiky, arrivata a pochissime ore dalla nascita, e quindi senza aver avuto quasi contatto con la mamma, era una gatta dolcissima con me ma anche con le persone sconosciute da cui non era per nulla intimorita, anzi ne cercava il contatto. Vero è che Tiky si è subito rapportata con gli altri gatti di casa.
Un’ altra curiosità che ho constatato è che, nonostante si dica che i gattini allattati artificialmente non “fanno la pasta”, Tiky ha sempre impastato (la mia pancia o le coperte) mentre gli altri miei gatti cresciuti con le mamme gatte non lo fanno.
Articolo e foto di ©SaTiky, riproduzione vietata.
Grazie per avermi letto, al prossimo articolo!
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