Gatti e musica, vanno d’accordo?
Avrete sicuramente visto il film Disney gli aristogatti e ricorderete quindi la famosa scena in cui la banda del gatto Romeo si esibiva in una divertentissima jazz session.
Ma nella realtà ai gatti la musica piace o no? Al momento nessuno può dare risposta a tale domanda, ma di certo chi vive con un gatto avrà notato le reazioni particolari e talvolta divertenti che il micio mostra quando mettiamo della musica.
Gatti e musica: ma ai gatti piace la musica?
Non ci è dato sapere se i gatti amino o no la musica perché ognuno di loro mostra comportamenti differenti: alcuni la ignorano, altri sembrano apprezzarla, altri ancora invece detestarla. Di certo molte sono le testimonianze delle bizzarre reazioni dei gatti alla musica.
Lo scrittore Theophile Gautier, per esempio, racconta che la sua gatta, sebbene trovasse piacevole ascoltare i cantanti che accompagnava al pianoforte, non sopportava le note acute.
La gatta di Gautier mostrava un particolare antipatia per il la diesis tanto che quando veniva suonata quella nota si alzava, si avvicinava al cantante e gli metteva una zampina sulla bocca nel gesto di farlo tacere. Stupito da tale atteggiamento lo scrittore fece vari tentativi per ingannare la gatta ma lei mostrava quella reazione solo ed esclusivamente con il la diesis, dando dimostrazione di quanto sia preciso l’udito del gatto.
Il gatto di Henry Sauguet invece ogni qual volta il compositore suonava il Debussy, prendeva a rotolarsi sul pavimento con un atteggiamento di piacere estremo per poi salirgli sulle ginocchia e prendere a leccargli le mani che, correndo sul piano, producevano quel suono.
La mia Nerina invece ogni volta che mia figlia Nadine prova una canzone, arriva di corsa e le si piazza in braccio dando l’impressione di volerla tranquillizzare.
Gatti e musica: il perché delle singolari reazioni
La spiegazione dei singolari atteggiamenti che i gatti mostrano nei confronti della musica è probabilmente motivata dalla somiglianza di alcuni suoni musicali con suoni tipici del linguaggio felino. Tale somiglianza genera infatti nei gatti atteggiamenti materni, o sessuali o ancora di paura perché interpretati in base al loro linguaggio e non a quello musicale di noi umani.
I miagolii dei gattini affamati o sofferenti hanno tonalità acuta e per questo sentendo note acute il gatto si preoccupa e questo potrebbe spiegare le reazioni di Nerina e della gatta di Gautier. Le gatte probabilmente interpretano le note acute come un lamento e provano a confortare il loro umano così come avrebbero fatto coi loro gattini.
Altre sequenze di note generano invece suoni simili a quelli emessi dai gatti nei rituali di corteggiamento scatenando reazioni “erotiche” come nel caso del gatto di Sauguet.
Gatti e musica: anche i gatti hanno i loro personali gusti musicali
Se quanto detto nel paragrafo precedente ha sicuramente un fondamento “scientifico”, il comportamento dei due gatti del compositore Pierquin de Gembloux dimostra tuttavia, che al di là della somiglianza con i suoni del linguaggio felino, anche i gatti hanno i loro gusti personali in fatto di musica.
I due gatti di Gembloux reagivano infatti ad una determinata sequenza di note con atteggiamenti completamente opposti: uno veniva infatti colto da vere e proprie convulsioni mentre l’altro saltava sul pianoforte e si sedeva ascoltando con interesse.
Insomma non sapremo mai cosa pensano davvero i gatti della musica, tuttavia se vi accorgete che il vostro gatto è particolarmente infastidito da un certo tipo di musica magari evitate di ascoltarla a volume troppo alto!!!
Articolo di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.
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