Le più antiche ed affascinati leggende sui gatti siamesi

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Leggende sui gatti siamesi
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Il gatto siamese, così chiamato perché originario del Siam, l’attuale Thailandia, era il gatto favorito dai sultani con cui divideva  gli enormi spazi dei sontuosi palazzi delle Mille una Notte. Si racconta che una coppia di siamesi, allora esemplari molto rari, fu donata ad un re che rimase così affascinato dalla loro bellezza da insignire il Siamese del titolo di gatto reale.

Forse proprio per questa sua posizione privilegiata, ma anche per la sua particolare bellezza ed il suo fantastico carattere, sul gatto siamese  si sono tramandate molte leggende.

Eccovene alcune tra le più belle, buona lettura!

Leggende sui gatti siamesi: la leggenda sugli occhi strabicileggende sui gatti siamesi

Una delle più famose leggende sui siamesi narra che una principessa avesse una coppia di splendidi siamesi che la seguivano ovunque. La principessa era così sicura della loro fedeltà che durante il bagno e durante la notte infilava i suoi preziosissimi anelli nelle loro code affinché essi glieli custodissero. I gatti erano così onorati di tale dimostrazione di fiducia che stavano tutto il tempo a controllare gli anelli tanto che i loro occhi divennero strabici e quel  “difetto” divenne uno dei segni caratteristici di tutti i  loro discendenti.

Leggende sui gatti siamesi: la leggenda sulle code mozzeleggende sui gatti siamesi

Un antico re del Siam aveva una figlia e moltissimi gatti siamesi. Tutti insieme vivevano in un enorme palazzo nel cui parco era stata costruita un’immensa piscina. La piscina comunicava però, attraverso uno stretto canale, con un fiume popolato da coccodrilli.

Il re un giorno, dovendo assentarsi da palazzo, chiese ai suoi amati gatti di badare alla figlia. Proprio quel giorno un coccodrillo riuscì a passare attraverso il canale che collegava il fiume alla piscina e quando la principessa si immerse si diresse verso di lei per mangiarla.

I gatti, che dal bordo della piscina si accorsero del coccodrillo, immersero tutti insieme le code nell’acqua e presero ad agitarle furiosamente distraendo l’animale e permettendo così alla principessa di scappare. Il coccodrillo riuscì  però con un morso a mozzare le code dei gatti.
Dopo quell’episodio tutti i discendenti dei gatti del re nacquero con  le code mozze e così i siamesi  si divisero in due famiglie: quella dalla coda mozzata e quella dalla coda lunga.

Leggende sui gatti siamesi: la leggenda del nodo sulla codaleggende sui gatti siamesi

Una coppia di gatti siamesi, per aiutare il re, loro padrone, che li trattava con ogni onore, andò alla ricerca di una preziosissima coppa che era stata rubata a corte. Cercarono a lungo e la trovarono in un bosco, ma la coppa era troppo pesante per loro così, mentre il gatto andava a chiamare qualcuno che li aiutasse, la gatta restò di guardia.

La gatta, che era incinta, proprio quella notte sentì che era giunto il momento di partorire, così per non perdere d’occhio la coppa se la legò alla coda durante il parto. Quando dopo un paio di giorni il gatto tornò trovò la gatta che allattava i piccoli, slegò la coppa ma si accorse che sulla coda della gatta era rimasto un nodo e che lo stesso nodo lo avevano tutti i gattini. Da quel giorno il nodo alla coda diventò una caratteristica del gatto siamese. 

Leggende sui gatti siamesi: la leggenda dell’animaleggende sui gatti siamesi

Nel Siam  i gatti erano tenuti in grandissima considerazione tanto che si riteneva che i membri delle famiglie reali si reincarnassero nel proprio gatto una volta defunti. Per questo motivo alla morte del padrone il gatto veniva lasciato nella tomba con lui, praticando però una piccola apertura per far si che potesse uscirne. Secondo la leggenda quando il gatto usciva dalla tomba portava con se l’anima del padrone che continuava così a vivere in lui. 

Leggende sui gatti siamesi: la leggenda sulle macchie scure

Leggende sui siamesi

Secondo questa leggenda i siamesi sono i gatti prediletti da Dio tanto che, non riuscendo a resistere alla loro bellezza, ogni tanto scende sulla terra per coccolarli un po’.  Nel punto in cui Dio accarezza un siamese il pelo diventa più scuro e così resta per sempre.  Le macchie scure dei siamesi simboleggiano quindi il loro incontro con Dio!

Articolo  e foto 1 di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata Protected by Copyscape

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